The S’Urachi project
Nuraghi, the famous dry-stone walled towers of Sardinia, are usually considered as prehistoric monuments, because they were first built in the Bronze Age. They continued to be inhabited, however, and even if the monuments’ afterlife has often been acknowledged, it has rarely been investigated in its own right. The S’Urachi Project, by contrast, intends to study this major nuraghe as a monument of the historical period, and to explore its significance for the local inhabitants between the Phoenician period and Roman times.
Nuraghe S’Urachi offers the ideal setting for doing so, as its location on the northern shores of the Gulf of Oristano means that it is situated in close proximity to both colonial settlements and other indigenous nuraghi. The site itself was occupied from at least the Late Bronze Age to the early Imperial Roman period and as a major settlement site in the fertile plain of the Campidano Maggiore it played a key role in the colonial and cultural encounters of the first millennium BCE in Sardinia.
The aims of the project are
- to examine in detail the colonial and cultural encounters between local inhabitants and newcomers over time through a careful analysis of everyday contexts of domestic life and rural production;
- to analyze paleo-environmental and geostratigraphical evidence to obtain information on both absolute chronologies and agrarian activities during the first millennium BCE;
- to contextualize S’Urachi as a first-millennium site in its territory as part of the wider Campidano Maggiore and Sinis
The first field season was held in July 2013 and fieldwork has since been a yearly event at S’Urachi between late June and the end of July (although the pandemic interrupted fieldwork in 2020 and 2021). Most seasons are dedicated to excavation, with study campaigns of the numerous finds at regular intervals. Fieldwork and study are planned to continue until at least 2025.
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Progetto S’Urachi
I nuraghi sono solitamente considerati come monumenti preistorici, anche se il loro riuso in tempi posteriori, romani in primo luogo, non è mai stato negato. La presente ricerca propone di abbandonare la prospettiva preistorica e di studiare un importante complesso nuragico come un monumento di età storica, classica e romana, esaminando il suo significato per le comunità locali dall’età fenicia fino al periodo romano imperiale.
Il monumento sott’esame è il complesso monumentale di S’Urachi, situato nell’entroterra settentrionale del Golfo di Oristano, sulla costa occidentale della Sardegna. Il sito offre la possibilità di indagare contesti ben conservati intorno al nuraghe, che vanno dall’età del Bronzo Finale fino al primo periodo romano imperiale, coprendo un millennio abbondante fra protostoria ed età storica. La situazione geografica di primaria importanza per gli incontri coloniali, commerciali e culturali, rende il sito un luogo chiave per la realizzazione di un’indagine interdisciplinare e pluri-annuale del monumento nuragico.
Gli obiettivi del progetto riguardano
- lo studio dettagliato degli incontri culturali fra gli abitanti locali di tradizioni culturali nuragiche e sarde da una parte e commercianti e migranti di provenienza extra-isolana dall’altra, attraverso puntuali analisi dei contesti quotidiani di vita domestica e di produzione artigianale attraverso i secoli;
- l’analisi scientifica delle evidenze paleo-ambientali e geostratigrafiche per ottenere datazioni assolute e informazioni dirette sulla dieta e le attività agricole nel corso del primo millennio a.C.;
- la contestualizzazione della realtà di s’Urachi nel primo millennio a. C. con il suo territorio di riferimento del Sinis e del Campidano Maggiore.
La prima campagna di scavo si è svolta nel mese di luglio del 2013, con annuali campagne di scavo e studi di materiali negli anni successivi almeno fino a 2025 (anche se le campagne del 2020 e 201 sono state annullate a causa della pandemia).